Giulio Cesare Uccellini

Giulio Cesare Uccellini, detto Kelly o Tigre (Milano, 11 marzo 1904 – 23 marzo 1957) è stata una figura di primo piano nello scautismo cattolico e nella Resistenza in Lombardia dall’inizio dell’epoca fascista fino a dopo la Seconda Guerra Mondiale. Conobbe lo scautismo intorno al 1917, quando, nonostante l’opposizione del padre, entrò nel gruppo ASCI Milano II. Spinto da un forte senso civico e religioso rinunciò alla carriera professionale nella Banca d’Italia e alla creazione di una famiglia per dedicare la sua vita allo scautismo e ai suoi ragazzi. Il suo impegno continuò anche dopo il 1928, quando le leggi del fascismo dichiararonoillegale il movimento scout. Quando nel 1927 fu imposto all’ASCI di apporre sulle proprie insegne lo stemma dell’ONB Uccellini si rifiuta, e di nuovo rifiuta di consegnare le insegne quando nel 1928 lo scautismo viene soppresso definitivamente. Uccellini, soprannominato “Kelly”, non accettò la fine dello scautismo, e con alcuni ragazzi continuò a mantenere vivo clandestinamente il suo gruppo, al quale diede il nome di “Aquile randagie”. Continuò a portare avanti le sue idee di libertà e non-violenza, proponendo ai ragazzi un modello di capo gioioso e coraggioso, capace di continuare nel suo impegno anche dopo che la polizia fascista lo aveva picchiato fino a procuragli dei seri danni all’udito. Durante la seconda guerra mondiale, e specialmente in seguito all’8 settembre 1943, Uccellini, insieme agli altri capi delle Aquile randagie cercò dei modi per aiutare le persone ricercate dai fascisti. Partecipò quindi alla nascita di O.S.C.A.R. (Organizzazione scautistica cattolica di aiuto ai ricercati). Come membro di questa organizzazione partecipò all’espatrio in Svizzera di 75 prigionieri africani evasi, anche se l’azione più eclatante forse fu la liberazione di un bambino ebreo dall’ospedale in cui era tenuto prigioniero dei tedeschi in attesa di essere inviato a un Campo di sterminio. Kelly morì il 23 marzo 1957, a 53 anni, per un tumore allo stomaco. Lasciò scritto di essere sepolto in uniforme, con al cuore il giglio scout e al collo il fazzolettone di Gilwell e i quattro tizzoni da D.C.C. internazionale, a testimonianza del suo attaccamento a un movimento al quale aveva dedicato la sua vita. In quello stesso anno gli viene conferito alla memoria la medaglia d’oro della provincia di Milano per il merito educativo. A lui è dedicato il Campo base di Colico, in località Montecchio Sud, sul lago di Como, sede di numerosi campi ASCI, AGI e poi AGESCI, per capi, assistenti ecclesiastici, rover ed esploratori.

Dai ricordi del Col. Wilson, Capo Internazionale degli Scout

Ad un raduno presso Milano nel Maggio ’47 mi incontrai con le Aquile Randagie, fui subito presentato al loro Capo, Giulio Uccellini. Cosa potevo dirgli? Ogni lode esagerata sarebbe stata fuori posto; mi venne un’ispirazione: “Ho saputo che in questi anni hai fatto il cattivello (bad boy)”. Ci fu una risata generale ed io respirai nuovamente …. Ogni Natale, dopo il nostro incontro, Giulio mi inviò un panettone. Le sue lettere erano invariabilmente firmate: “Bad Boy”. Lo incontrai l’ultima volta al Jamboree del ’55 in Canada; diresse lo splendido coro Italiano. con orgoglio mi mostrò il suo disco di indentità d’argento con la dicitura “Bad Boy”. Al Jamboree di Vogelensang, Wilson presentò Uccellini a Baden-Powell, allora ottantenne; fu l’addio dello Scoutismo Italiano al fondatore B.P.; si commosse al racconto delle vicende delle Aquile Randagie; ebbe parole di incoraggiamento per il movimento clandestino milanese e concesse a Uccellini l’autorizzazione a ricevere promesse Scout anche fuori da ogni forma associativa. Il grande successo di Uccellini fu quello di mantenere compatto il gruppo dei clandestini infondendo loro la sua tensione ideale, la sua fede nella rinascita dello Scoutismo. Nel 1936, dopo la guerra di Etiopia, forse il momento più buio, egli si recò a Luordes a chiedere la grazia della rinascita dello Scoutismo in Italia, facendo voto di condurvi in ringraziamento un pellegrinaggio di Scout italiani. Risorto finalmente lo Scoutismo; nel 1954 oltre 400 Scout guidati da Uccellini si accamparono a Lourdes; a notte “Kelly” tornò solo, in segreto, a inginocchiarsi alla Grotta, sciogliendo il voto di diciotto anni prima.